Parco delle Madonie

Un manuale di Geologia

Il Parco delle Madonie si trova sul versante nord-ovest della Sicilia, ed è stato creato nel 1988 per tutelarne la varietà faunistica e vegetazionale, che raccoglie in maniera esemplare le tipicità presenti nell’Isola.

La presenza di alte cime, rocche di era preistorica che sfiorano quota duemila, ed il clima, rendono quest’area estremamente variegata, sì da consentire la vita ad un gran numero di specie animali e vegetali.

Di più, la forte connotazione strategica di molti di questi Comuni, in passato attraversati da greci, romani, bizantini, arabi e normanni ci restituisce centri abitati impregnati di storia e dal sapore davvero particolare.
Un circuito di castelli e monasteri unico in Sicilia, teatro della celebre targa Florio.

Quindici Comuni, fra mari e monti, a prevalente tradizione agricola, che meritano ognuno una visita: Caltavuturo, Castelbuono, Castellana, Cefalù, Collesano, Geraci, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, S. Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni.

Centri ricchi di storia ma non solo: ammirando castelli medievali o ruderi romani, infatti, non sarà raro farsi rapire dall’odore di un formaggio fresco proveniente da una stalla, e magari chiedere un assaggio!

Il fascino delle Madonie sta proprio qui: tutto in questo mix naturale ma sapiente di natura rigogliosa, di storia millenaria e di cultura contadina ancora viva.

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L’area madonita

Cime elevate svettano alte verso il cielo: Pizzo Carbonara (1979 mslm), Monte San Salvatore (1912 mslm), Monte Ferro (1902 mslm), Monte Quacella (1869 mslm), Monte dei Cervi (1656 mslm).
Questo ecosistema del Parco delle Madonie diviene habitat naturale per innumerevoli specie di mammiferi ed uccelli, rettili ed invertebrati.
Ma, soprattutto, fu in un lontano passato teatro di insediamenti preistorici, come dimostrano i rinvenimenti pre-ellenici della grotta del Vecchiuzzo a Petralia Sottana, o a Isnello, a Gratteri.
Antichi mulini, come quello di Castellana, si susseguono a sentieri naturali ricchi di suggestione ed alle perle del turismo di Sicilia, come Cefalù e la sua cattedrale dal mosaico sfavillante del Cristo Pantocratore.

Alcune direttrici viarie tagliano il Parco delle Madone:

  • la statale 643, da Castellana a Scillato
  • la statale 286 da Geraci (splendidi ed intatti vicoli medievali) al mare, nei pressi di Cefalù, la cittadina normanna
  • la tirrenica 113

Collegata all’autostrada, Polizzi (generosa perché, pare, terra di belle donne) affascina per la complessità della sua storia, come testimonia la ricchezza di reperti archeologici del museo nel complesso dei Gesuiti ed un trittico di scuola fiamminga custodito al Duomo.
Una serie di arterie minori, le provinciali 119 e 54, 9 e 28, ci guidano attraverso i paesi dell’interno, sui sentieri dei castelli medievali, intatto quello di Castelbuono dei Ventimiglia, con stucchi di Serpotta, o sulle tracce di antiche cattedrali e monasteri imponenti (uno su tutti, quello dei Cappuccini di Geraci, del ‘700), fino a portarci a Piano Battaglia o a Piano Zucchi, due punti obbligati delle Madonie.

Aspetti naturalistici

Una serie di rilevanze botaniche, ma non solo, pongono ogni anno il Parco delle Madonie al centro dell’attenzione non solo di migliaia di turisti stranieri, provenienti dalla vicina Cefalù, ma anche di numerosi studiosi ed esperti, alla scoperta delle valenze naturalistiche delle Madonie, già nell’Ottocento, meta di insigni botanici attratti da una serie di rilevanze straordinarie.

Fra Petralia Sottana e Castelbuono, Piano Pomo, a quota 1400, il cuore del parco, custodisce agrifogli giganti rarissimi, alti anche più di dieci metri per quattro di circonferenza.

Anche Serra della Quacella ed il vallone Madonna degli Angeli sono particolarmente interessanti: è qui che cresce il raro abete nebroideo, custode geloso di un ricco sottobosco. Nei pressi di Pollina, invece, troviamo il frassino, da cui ancora si estrae la manna, un tempo prelibato dolce da accompagnamento per il the degli inglesi, oggi prelibatezza non proprio alla portata di tutti.

Martore, volpi, gatti selvatici ed istrici sono ancora presenti sulle Madonie.
I grandi rapaci sono rappresentati dall’aquila reale, dal capovaccaio, dal gheppio e dal gracchio corallino.
Non mancano civette e barbagianni, sempre a caccia di roditori.
Nel circondario di Petralia Soprana, meritano una visita la cascata del Salto, monte Savochello e Gorgo Pollicino, sulla strada di Geraci.

L’area orientale del Parco delle Madonie è attraversata dal Fiume Pollina: a pochi passi, a San Mauro Castelverde, le Grotte di Tiberio offrono uno splendido esempio di rocce dell’era mesozoica scavate dal corso del fiume. Polizzi, 900 metri sul livello del mare, spesso viene avvolta dalla nebbia: la maretta, come la chiamano.
Spettacolo unico non solo d’inverno.

Sagre e sapori

Le feste di paese e le sagre tipiche nel Parco delle Madonie esplodono in periodo estivo ed in coincidenza delle principali ricorrenze religiose.
È forse il momento migliore per gustare i sapori delle Madonie e partecipare alle caratteristiche feste, sia il ballo della Cordella di Petralia Sottana, la prima domenica dopo ferragosto, che ad esempio la simulazione della festa del raccolto di Castellana “Dalla Coffa alla Visazza”.

A Geraci è tradizione assegnare un premio all’allevatore più produttivo, cui viene donato un cesto con agnellini in formaggio: “La carvaccata dei vistiamari”.

Altre fiere, dell’artigianato o del bestiame, costellano l’estate del Parco.

Ed ecco i sapori madoniti: formaggi, ricotta fresca, ancora in fascette di giunco, olio, salsicce ed insaccati, ma non solo.
I dolci tipici, quali lo sfoglio (una sagra è a settembre a Polizzi) la testa di turco e gli amaretti, la mostarda di fichi, sono d’obbligo.
La tavola si arricchisce di gustose minestre a base di lenticchie, o verdure, o agnello, ma anche coniglio selvatico e funghi.

L’artigianato offre la lavorazione della pietra a Geraci, pizzi, tappeti ancora lavorati a telaio, legno, ferro battuto, vetro, visibili ad esempio alla Fiera delle Madonie di settembre a Petralia Soprana.

Itinerari

Una escursione nel Parco delle Madonie può partire dal centro Escursionismo di Petralia Sottana, nell’ex collegio di Maria.

Piano Battaglia, 1600 metri, fra Polizzi e Isnello, è l’unica stazione sciistica con impianto di fondo e risalita della Sicilia occidentale: ben attrezzata d’inverno, diviene piano d’alpeggio in estate.
Non sarà difficile trovarvi i casari al lavoro.
L’escursionismo alpinistico opta spesso per i sentieri di Vallone Madonna degli Angeli e Madonna dell’Alto, con una chiesa del Trecento, a quota 1819 metri, meta di assiduo pellegrinaggio.
Ancora, l’Abisso del Vento, raggiungibile da Piano Zucchi.

Questi alcuni punti di interesse naturalistico più rilevanti.
Ma citiamo anche Monte Spina Puci e Monte Mufara, Monte San Salvatore, Monte Scalone, Piano Noce.
Sul fiume Pollina, d’estate si pratica il rafting.

A chi non ama gli sport estremi consigliamo anche solo un bel bagno comunque nelle limpide acque di questo torrente.
Ancora, salendo dalla tirrenica su in direzione Castelbuono, l’abbazia di Santa Anastasia, oggi relais d’autore.

Pollina merita una visita a sè, ricca com’è di storia e tradizioni, fra cui parte di uno splendido castello di epoca Ventimiglia, e l’area archeologica.

Foto e immagini

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