Guide, quel ruolo chiave*
di Carmelo Nicoloso, Guida ambientale escursionistica LAGAP, responsabile Sicilia Comitato Parchi Italia
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Guida naturalistica-ambientale/escursionistica: interprete e custode del territorio, non solo una figura professionale, relativamente nuova, rappresentata da “un popolo in cammino”, senza confini. Opera in parchi e riserve naturali, il cui ruolo non è solo quello di accompagnare il turista, ma anche quello di illustrare gli ambienti naturali offrendosi come interprete della natura, permettendo all’ospite di comprendere i delicati equilibri che contribuiscono al mantenimento degli ecosistemi. Il ruolo che riveste la guida naturalistica, è segnato da una matrice spiccatamente culturale, offre i suoi servizi e le sue competenze in tutti gli ambienti naturali (coste, fiumi, laghi, vulcani, boschi, ambienti umidi, ecc.), anche educatore e collaboratore con le istituzioni scolastiche.
Nel “territorio” è più facile comprendere il concetto di “consapevolezza”, che diventa “conoscenza” della struttura ECOLOGICA di quel dato territorio secondo i seguenti punti: 1) orientamento, 2) estensione, 3) morfologia, 4) presenze viventi e rapporti che tra questi intercorrono, 5) peso e ruolo assunto dalla collettività che risiede e opera nel territorio individuato. Fondamentale la consapevolezza, per capire “l’impatto nel territorio”, quindi ciò che arreca effetto negativo o positivo, a secondo dei comportamenti della comunità e degli ospiti.
Attivare i diversi processi organizzativi per la fruizione escursionistica nelle aree protette, ponendo al centro l’obiettivo di conservare e proteggere gli ambienti naturali, con particolare attenzione alle meraviglie del Creato, “For the benefit and enjoment of the people” (Per il bene e il godimento del popolo) (Yellowstone 1872), quindi non solo guida-interprete della natura, ma anche custode e sentinella nel territorio, con un ruolo integrato di volontariato, nel rapporto con l’Ente Parco o Gestore dell’Area Protetta. Questa citazione è una pietra miliare e trasmette alle generazioni presenti e future un messaggio inequivocabile sull’importanza di considerare le aree protette un valore da gestire consapevolmente al fine di preservare un bene comune straordinario sia per i servizi eco-sistemici che offrono, sia per i valori naturalistici e culturali che custodiscono, un obbligo morale per il godimento delle future generazioni.