Sicilia, la rivincita dei Borghi

C’è da giurarci. L’emergenza Covid19 questa estate spingerà molti siciliani lontani dalle coste, alla scoperta dei borghi più caratteristici, tra silenzio, fresco, tranquillità, ma anche tra natura, arte e buon cibo.
Siciliaparchi.it vi propone allora quattro borghi, fuori dai classici giri turistici, uno per ogni parco regionale, Etna, Alcantara, Nebrodi e Madonie. Buon viaggio.

piedimonteParco dell’Etna

Piedimonte. La graziosa cittadina, vera e propria porta dell’Etna, agevolmente raggiungibile dallo svincolo di Fiumefreddo, si affaccia come un balcone sul mare, ma proiettato verso la montagna. L’abitato è scandito da tipiche casette in pietra lavica.

Punto base per l’escursionismo , a quota 1.013 metri, è la località di Case Bevacqua, nella zona “C” del Parco. L’area è caratterizzata dalla presenza di noccioleti e da qualche betulla. Da qui si raggiunge monte Stornello (1150 metri s.l.m.) per lo più castagneto con presenza di quercia e pino laricio.

Vini pregevoli in zona.

mottaParco dell’Alcantara –

Motta Camastra, a 20 minuti dalla costa taorminese, è un caratteristico borgo totalmente intagliato nella pietra. Un balcone sulla valle, con casette in pietra arenaria ad affacciarsi su vicoli e piazzette.

Un set cinematografico, dove il tempo si è fermato, ma anche punto base per una escursione alle Piccole gole, sorelle delle celebri Gole d’Alcantara.

Dal Ponte di San Nicola, in un km circa il sentiero, caratterizzato dal percorso pianeggiante e panoramico, conduce in un tratto del fiume caratterizzato dall’alveo lavico e dalla presenza di gurne e cascatelle.

Lungo il tragitto sono localizzate aree per la sosta, unitamente alla tabellonistica con la descrizione del sito.

asini di tortorici

Parco dei Nebrodi

Tortorici è un quattrocentesco borgo montanaro la cui attitudine tecnica degli abitanti ha reso noto questo angolo di Sicilia come la “valle dell’ingegno“. Vanta soprattutto una nobile tradizione nelle fonderie, che realizzarono fra l’altro le campane delle cattedrali di Palermo, Catania e Messina. Nel territorio cresce una pianta, la Petagna, considerata un relitto dell’era glaciale.

Il paese vanta anche la presenza di una popolazione di asini denominata “Grigio Siciliano” oggetto di studio dell’Università di Messina.

La visita può iniziare dal Museo Franchina che custodisce i segni di questa tradizione artigiana e di questa cultura rurale, dove, accanto a campane, oggetti di uso quotidiano, pizzi e tilari, suggeriamo di osservare con attenzione il metodo di chiusura interno degli infissi, progettati con un sistema assai ingegnoso di battenti in legno ad incasso e scomparsa.

geraci

Parco delle Madonie

Geraci, posto tra le Petralie e Castelbuono, a 20 minuti dalla autostrada A-19, è un borgo medievale fresco di boschi e di acqua.

Siciliaparchi, dopo la visita alla piccola cittadina ricca di edifici religiosi e vicoletti caratteristici, vi consiglia di salire su a Piano Fiducia (dal bevaio a sinistra all’ingresso del paese) , caratterizzato da un bellissimo bosco di agrifogli, lungo un sentieri agevolmente percorribile a piedi, e quindi se volete proseguire, arrivare in un un’altra mezz’ora a che a Serra Giordano.

Gli Agrifogli sono testimonianza del valore vegetazionale del Parco delle Madonie, la passeggiata è ideale per i bimbi, in quanto le numerose sorgenti presenti dell’area consentono di illustrare a livello didattico il ciclo dell’acqua.