Riserve Naturali Caltanissetta
Sulle tracce dei solfatari
Biviere di Gela
La strategica posizione, sulla costa sud della Sicilia,a guardare il Canale di Sicilia, ed il luogo ricco di ambienti umidi ne fa un’area ideale per gli uccelli migratori, quali ad esempio gli aironi che svernano qui provenienti dai paesi più freddi.
Proclamata riserva nel 1997, ed affidata alla Lipu, ospita anche volpi, conigli, ed altri roditori minori. Il Biviere di Gela è il più grande lago costiero della Sicilia, ed una delle principali “aree di sosta” degli uccelli migratori.
Ricco l’elenco dell’avifauna qui presente:
Moriglione, Fischione, Marzaiola, Mestolone. Airone cenerino Airone rosso, Garzetta Sgarza ciuffetto. arabuso, Moretta tabaccata, Mignattaio (simbolo dell’area protetta), Mignattino, Sterna, Cannaiola, Pendolino, Folaga, Gallinella d’acqua, Tuffetto i di Spatola. Pernice di mare. Piro Piro boschereccio Culbianco, Corriere piccolo e grosso Gambecchio, Pantana, Pettegola, Totano moro, Pittima reale. Alzavola, Germano reale Marzaiola, Anatre.
Da un ben attrezzato centro visite si dipartono diversi sentieri naturalistici. Uno, in particolare, attraversa il canneto: è l’ideale per il bird watching.
Sicilia Parchi ne consiglia la visita alle scuole.
La Riserva è aperta al pubblico tutto l’anno, tutti i giorni (con orario 8.30 – 13.30 e 14.30 – 17.30).
Visite guidate per gruppi o scolaresche devono essere prenotate, contattando gli uffici della Riserva.
Per giungere alla Riserva è necessario percorrere l’autostrada A19 (Palermo-Catania), uscendo nella strada a scorrimento veloce Caltanissetta-Gela, e arrivati a Gela prendere la strada litoranea in direzione Ragusa seguendo le indicazioni per la Riserva.
Capodarso
Area ad alto valore naturalistico per la compresenza di elementi geologici ed ambientali, ospita numerose specie di uccelli migratori, quali gli aironi. Il monte Capodarso, roccia calcarea, riserva una serie di grotte, alcune delle quali impenetrabile regno dei pipistrelli.
La Riserva è stata istituita dalla Regione nel 1999, recependo le istanze anche delle forze locali che ne chiedevano a gran voce una azione di tutela contro l’eccessivo sfruttamento venatorio.
La gestione è stata assegnata a Italia Nostra.
Contrada Scaleri
Area di interesse geologico, a due chilometri da Santa Caterina Villarmosa, in provincia di Caltanissetta, rilevante per la presenza di collassi di gessi su impianti carsici.
Dal 1997 sottoposta a tutela, ed affidata con decreto dell’Assessorato regionale al territorio ed Ambiente alla gestione della Provincia regionale di Caltanissetta, è luogo prediletto dalle fioriture spontanee di orchidea.
Il valore naturalistico risiede nella compresenza di elevati riferimenti botanici e nel fenomeno di erosione delle acque sulle rocce calcaree e gessose ad opera delle combinate pressioni naturali. Spesso qui si è concentrata l’attenzione della comunità scientifica, per via di una vasta serie di pietre ancora poco conosciute.
I frammenti di roccia più comuni che si trovano all’interno della riserva sono le scannellature di minute dimensioni, accanto a frammenti di pietra lisce ed in stato di graduale deterioramento che rappresentano dei sistemi carsici in miniatura.
Lago Sfondato
Dal 1997 riserva integrale, gestita dal ’98 da Legambiente, ricade nel territorio del Comune di Caltanissetta. E’ un interessante bacino dal punto di vista geologico, a 370 m slm.: il suo letto è sprofondato nel 1907 per il collasso delle rocce calcaree sottostanti, sciolte nel tempo dall’acqua. Profondo dieci metri, costituisce un bacino chiuso alimentato da sorgenti di lago.
Oggi ospita vari migratori e stanziali. oltre 20 specie di orchidee selvatiche e la celebre Mandragora, l’erba velenosa e afrodisiaca. La fauna è composta da conigli, lepre, volpe, barbagianni, poiana, gheppi. Nei pressi del lago, anche rane, biscie, usignoli, tuffetti, gallinelle d’acqua.
Nei dintorni, vale la pena di effettuare una escursione a carattere archeologico nella necropoli paleocristiana di Monte Mimiani, i cui reperti sono ospitati nel Museo Archeologico di Caltanissetta.
Ancora, la Necropoli di Valle Oscura e l’ex miniera di salgemma di Trabona.
Lago Soprano
E’ chiamato così, anche se i locali intendono con tal nome il bacino di contrada Gazzana (il vecchio lago Soprano), distinto da quello del “Lago Sottano”. Ma attenzione, entrambi sono da tempo sottoposti al vincolo di inedificabilità assoluta al fine di assicurare la tutela del loro valore paesaggistico. Questo il risultato di un costante pressing delle associazioni ambientaliste, che dal 2000 hanno ottenuto il rinonoscimento di area naturale protetta.
Questo lago, nei pressi di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, nasce dalla depressione carsica originata dal corso incessante delle falde.
Le sue acque, poco profonde, al massimo due metri, ospitano diverse specie ittiche, quali le carpe ed i persici, ed uccelli stanziali. Fra i suo canneti non è rara la testuggine palustre. Il bacino è alimentato da sorgenti lacustri.
Per le sue emergenze vegetazionali, la Società Botanica Italiana lo ha inserito il lago tra i biotopi di rilevante interesse vegetazionale e meritevoli di conservazione.
In passato, sulle sponde di quest’area l’uomo ha convissuto sfruttando le acque: qualche residuo dell’antica usanza dei mulini ad acqua, è infatti rimasto.
Monte Conca
Fra Giuliana, Sambuca e Contesse, nelle contrade del vino, lungo le dolci pendici dei Sicani, questa riserva naturale orientata, nata nel 1997, offre numerose attrattive per il visitatore. Il decreto istitutivo, ha per la verità inteso tutelare un’area più vasta, di circa 2500 ettari: è per questo che l’esatta dizione è “Riserva Naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco”.
Presenti diversi esemplari di sorbi, peonia, aceri campestri.
Per i rapaci che vi abitano, segnaliamo gli avvoltoi che dalle rocche più impervie non esitano ad intrufolarsi fra querce e conifere a caccia di roditori e animali di taglia più grossa. Sono anche presenti, fra le pareti a strapiombo di Monte Genuardo, rari esemplari di capovaccaio.
Vi si trova anche un centro visite attrezzato con sentieri dedicati all’educazione. L’ente che si occupa della gestione della riserva naturale è l’Agenzia delle Foreste Demaniali della Regione Siciliana.
Nella Riserva Naturale Monte Genurdo e Santa Maria del Bosco, sono regolamentate le attività antropiche, tra cui quelle agro-silvo-pastorali. Sono anche regolamentate le cessazioni esistenti ed incompatibili con le finalità istitutive della riserva.
Sughereta di Niscemi
Estensione totale: 2939,37 Ha;
Riferimenti geografici: I.G.M.I. 1:25.000 (V); FFgg.: 272 II S.E.; 273 III N.O.;
Un tempo ampie sugherete rivestivano le contrade interne della Sicilia, ed erano una parte non indifferente dell’economia locale. La sughereta di Niscemi, come pure il Bosco di Santo Pietro di Caltagirone, è una testimonianza di quel passato.
La Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi, in provincia di Caltanissetta è nata nel 1997 per tutelare le residue testimonianze di questo bosco di sughera, una quercia sempreverde molto simile al leccio. Questa pianta mediterranea riesce a crescere anche in presenza di un clima secco e arido. Cresce fino ai 15 m e può vivere anche cento anni.
Dalla sua corteccia, spessa e alquanto rugosa, secondo un antico processo, generalmente in periodo estivo, si ricava appunto il sughero, per uso industriale o domestico. Nella sughereta di Niscemi vive un uccello colorato, il gruccione, un migratore che in passato ha rischiato l’estinzione a causa del bracconaggio. Nel bosco nidificano anche piccoli silvidi, il picchio rosso maggiore e l’upupa, poiane, gheppi.
Accanto alle vecchie sughere, l’escursionista trova lecci e roverelle, e gli arbusti sempreverdi tipici della macchia-foresta mediterranea. Dunque, il lentisco, il carrubo, l’olivastro, il mirto, il corbezzolo, la fillirea e la palma nana. Nel sottobosco il gatto selvatico e la volpe vivono cacciando ghiri e topi quercini. Ma non sono rari gli istrici ed altri piccoli mammiferi.
L’area protetta occupa una zona nella parte meridionale dell’altopiano su cui sorge il centro abitato di Niscemi. Il visitatore amante del paesaggio e della fotografia naturalistica troverà qui molti spunti di osservazione e di riflessione: certamente sarà difficile osservare i mammiferi, animali elusivi e spesso notturni, mentre ci si potrà cimentare con le foto macro di fiori, come il cisto rosso o la rosa di San Giovanni, e di farfalle come la bella Polyssena, il bombice della quercia e la Limentis reducta.
Come raggiungerla:
Partendo da Caltanissetta, la riserva è raggiungibile seguendo la tangenziale Caltanissetta-Gela, sino al bivio per Judeca: da qui si imbocca lo scorrimento veloce per Gela sino al Ponte Olivo. Seguire la segnaletica per Gela ed immettersi nella SS Ragusa-Vittoria sino al secondo bivio per Niscemi (SP 11) e successivamente nella SP 31 (Feudo Nobile). Seguire le indicazioni Pisciotto per arrivare alla Sughereta.